Illuminare #nohatespeech

22 Dicembre 2015

Lo scorso 18 dicembre, nella sala Walter Tobagi della sede della FNSI, dopo i saluti e l’introduzione di Giuseppe Giulietti, appena eletto Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana a seguito della dolorosa scomparsa di Santo Della Volpe, è stato presentato “Illuminare le periferie del mondo”, il contenitore al quale conferiranno i loro contributi trentadue associazioni per tenere viva l’attenzione sui temi trascurati dall’informazione generalista, quelli che riguardano le periferie del mondo e della stessa Italia, dove non pochi giornalisti vivono scortati per aver affrontato le organizzazioni criminali nelle aree dove esercitano la loro professione ma le cui storie rimangono troppo spesso relegate alla stampa locale.

Illuminare

Le trentadue associazioni che hanno aderito alla rete “Illuminare le periferie” sono: Adepp, Articolo21, Assoprovider, Atlante delle guerre, Carta di Roma, Casagit, Centro Pio La Torre, Cipsi, Cisp, Comitato 3 ottobre, Confronti, Cospe, Fcei, Fnsi, Giulia, I Siciliani Giovani, Il mondo di Annibale, Inpgi, Italians for Darfur, LasciateCIEntrare, Libera Informazione, Libertà e giustizia, Medici senza frontiere, Migrare, Noi per i bimbi, Premio Luchetta, Associazione Amici di Roberto Morrione, Rivista San Francesco, Tam Tam, Tavola della pace, Ucsi, UsigRai.

Il primo tema sul quale la rete delle associazioni vuole accendere il proprio faro è quello lanciato, anche con una raccolta di firme su change.org, dall’associazione Carta di Roma, insieme alla European Federation of Journalism e Articolo21, denominato “#nohatespeech – contro i discorsi dell’odio”.

La campagna, alla quale hanno aderito anche l’Ordine dei giornalisti, la FNSI e l’UsigRai, è rivolta a giornalisti, editori, lettori ed ascoltatori con l’intento di impedire la diffusione dell’odio richiamando la coscienza e la responsabilità, in particolare, di coloro che, come i giornalisti ed i politici, hanno il dovere di diffondere la verità sostanziale dei fatti.

Giovanni Maria Bellu, giornalista e Presidente della Carta di Roma, ha spiegato che i discorsi dell’odio  trovano il loro fondamento nel razzismo, sono brutali falsificazioni della realtà e contraddicono i principi basilari della convivenza civile. “E’ un dovere professionale – ha detto Giovanni Maria Bellu – confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca”.

Nei rapporti con i politici, Bellu ha sollecitato i giornalisti a non rimanere passivi di fronte ad affermazioni di puro odio perché, in tal modo, permettono che esse vengano interpretate dal pubblico alla stregua di opinioni e, quindi, a confondere gli insulti con le opinioni.

In effetti le posizioni espresse dal Presidente di Carta di Roma valgono a stimolare l’attenzione dei giornalisti, in primo luogo, a reagire ai linguaggi dell’odio per non rendersene corresponsabili col loro silenzio – anche per il miglior rispetto dei principi di continenza che devono ispirare la loro professione – ma vuole essere anche un richiamo ai fruitori dell’informazione a saper valutare e discernere gli istigatori all’odio per isolarli, anche nel contesto politico, non per censurarne le opinioni, ma per rifiutarne la logica divisiva quale ostacolo alla convivenza civile.