di Luca Mershed (Italians for Darfur)
Un Tribunale speciale sarà stabilito a L’Aia per giudicare i crimini commessi durante e nel periodo immediatamente successivo alla Guerra del Kosovo. Il Gabinetto dei Paesi Bassi ha acconsentito alla richiesta dell’Unione Europea di ospitare questa Corte.
È previsto che il Tribunale, ufficialmente chiamato Istituzione Giudiziaria Speciale Dislocata dal Kosovo, dovrebbe iniziare ad essere operativo durante quest’anno. La nuova Istituzione sarà ospitata nel vecchio edificio dell’Europol dopo che sarà costruita un’estensione specifica per il Tribunale. Nel frattempo la Corte sarà alloggiata altrove a L’Aia.
Il Tribunale giudicherà dei gravi crimini commessi nel periodo 1999-2000 da parte dei membri dell’Esercito di Liberazione del Kosovo nei confronti delle minoranze etniche e degli oppositori politici: si tratta tuttora di una questione delicata in Kosovo poiché sono avvenimenti recenti che hanno lasciato un segno, indiscutibilmente, profondo ed ancora non risolto. Possibili sospettati potrebbero essere visti da dei settori della società kosovara come combattenti per la libertà, ed i testimoni delle atrocità potrebbero sentirsi minacciati in Kosovo. Questo è il motivo per cui la possibilità di provare i casi al di fuori del Paese è stata presa in considerazione.
La decisione di localizzare il Tribunale dell’Aia è stata presa previa consultazione tra l’Unione Europa, il Kosovo e le autorità olandesi. La Corte sarà finanziata dai fondi comunitari.
“E’ importante che la Giustizia faccia il suo corso”, ha detto il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders. “Quindi siamo lieti di poter offrire alla Corte una casa”, ha poi continuato il Ministro. Mr Koenders e il Ministro della Sicurezza e della Giustizia, Ard van der Steur, hanno indicato che i Paesi Bassi ritengono di avere una responsabilità particolare come Paese ospitante di molti tribunali penali internazionali ed altri tribunali speciali. “Questa è una buona occasione per assicurare che la giustizia sia finalmente fatta per le persone responsabili dei torti che hanno commesso”, ha detto Van Der Steur.
La Corte, che si compone di giudici internazionali, deve essere stabilita in base al diritto del Kosovo. Ciò significa che non sarà un Tribunale internazionale, ma una Corte Nazionale kosovara che amministra la giustizia al di fuori del Kosovo. Il Tribunale opererà secondo i più elevati standard internazionali di diritto processuale. In quanto considerabile una Corte Nazionale, le persone condannate non sconteranno la pena nei Paesi Bassi.
Il sindaco Jozias van Aartsen della città ospitante del Tribunale si compiace del “nuovo arrivo” a L’Aia, la Città della pace e della giustizia. “Fino a quando non c’è giustizia, non ci può essere una pace veramente duratura”, ha detto. “Ecco perché è della massima importanza che questo Tribunale possa fare il suo lavoro qui nella nostra Città”. Ha, poi, concluso il Sindaco.
I Governi dei Paesi Bassi e del Kosovo hanno concluso un accordo di sede, che stabilisce le norme che si applicheranno alla Corte. L’accordo deve ancora essere approvato dai Parlamenti di ciascun Paese, ma intanto un grandissimo passo in avanti è stato fatto rispetto a questo triste capitolo della storia dei Balcani.