La notizia della probabile impugnazione della recente legge sull’edilizia di culto della regione Veneto da parte del Governo è scaturita stamane, 13 maggio, in occasione del question-time, in risposta ad una interrogazione (interpellanza n° 2 -01362 sugli intendimenti del Governo in merito alla legge della Regione Veneto del 12 aprile 2016, N° 12, nel modificare la legge regionale 23° aprile 2004, N° 11 per la realizzazione delle strutture religiose e annessi spazi di servizio legata alla previsione di vincoli urbanistici) presentata dalla deputata del Partito Democratico, Gessica Rostellato. «Tutte le fedi religiose sono toccate dalla legge regionale veneta – ha ricordato la deputata Gessica Rostellato al sottosegretario del ministero dell’Economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta – perché limita e discrimina la libertà religiosa attraverso vincoli urbanistici; prevede l’istituto del referendum e vincoli linguistici che non sono di competenza regionale. Chiediamo quindi al governo di impugnarla».
La Legge veneta viola palesemente il principio fissato dalla Costituzione che garantisce la libertà di religione, di culto e di libero esercizio: «Il testo della Regione Veneto – ha ricordato alla Camera il deputato valdese Luigi Lacquaniti – limita ed impone molte restrizioni ad hoc per allontanare dai centri abitati i luoghi di culto musulmani, le chiese evangeliche ed ortodosse e i luoghi di culto buddisti. Addirittura arriva a dare ai sindaci la possibilità di vietare la realizzazione di questi centri. Come se non bastasse la legge va a colpire indirettamente anche tutte le future edificazioni del mondo cattolico, dai seminari alle sedi della Caritas o dell’Azione cattolica».
Il governo ha 60 giorni di tempo dall’approvazione per impugnare l’atto che quindi è previsto entro il prossimo 14 giugno 2016. Nel febbraio scorso la Corte Costituzionale aveva già reso in parte incostituzionale la legge della Regione Lombardia, molto simile a quella veneta.
«Nella risposta che il governo ha dato questa mattia alla nostra interpellanza, firmata da tutti i parlamentari del Pd veneti e discussa a Montecitorio, che aveva per oggetto la legge della Regione Veneto denominata “Legge anti moschee” – ha dichiarato a Riforma.it l’onorevole Lacquaniti – il Governo, pur prendendosi i tempi necessari di prassi, che sono relativi a 60 giorni con scadenza il 14 giugno, ha fatto espresso riferimento all’analoga legge della Regione Lombardia e alla relativa impugnazione della Corte Costituzionale da cui è scaturita la parziale incostituzionalità della stessa. «Questo – prosegue Lacquaniti – ci fa ragionevolmente sperare nell’impugnazione, nei termini previsti, anche della legge Regionale del Veneto, speranze unite alle notizie rassicuranti che ci sono giunte da esponenti del governo stesso».