di Marina Schiavo
Oggi è la Giornata Mondiale del rifugiato, ricorrenza istituita il 4 dicembre del 2000 dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del cinquantennale del Convenzione di Ginevra che, nel 1951, definì lo status di rifugiato. Durante questa giornata l’Unhcr e le organizzazioni che si occupano di migranti e della difesa dei diritti umani celebrano la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di persone che non hanno altra scelta che fuggire per sopravvivere.
Illuminare le periferie ha così aderito a un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dalle donne esuli africane in Italia.
“Nella Giornata mondiale per i rifugiati è giusto ricordare quanto fatto da istituzioni come Unhcr per garantire supporto e assistenza ai milioni di sfollati ma è altrettanto importante, se non dovuto, riflettere sulla sorte di quanti rimangono in un limbo, senza etichette, senza status. E non parliamo solo delle migliaia di immigrati richiedenti asilo che vivono esistenze clandestine” ha ricordato la giornalista e presidente di Italians for Darfu, Antonella Napoli commentando le iniziative per la Giornata del Rifugiato.
“Oggi più che mai vogliamo ricordare l’azione di denuncia e di sensibilizzazione sulle condizioni di milioni di invisibili che non hanno voce – si legge in una lettera appello di profughi sudanesi, congolesi, eritrei e di altre nazionalità – di coloro che di questa giornata sono protagonisti inconsapevoli. Insieme, profughi e attivisti per i diritti umani, chiediamo che l’Italia si doti di una legge per il riconoscimento dello status di rifugiato più agevole e che si rivedano le politiche di respingimento. Ci auguriamo, inoltre, che il Parlamento porti finalmente a compimento la riforma della Cooperazione affinché gli aiuti a realtà in difficoltà, come quelle da cui ogni giorno fuggono migliaia e migliaia di disperati, siano più efficaci e mirati”.
Anche a Milano, negli spazi della Triennale, grazie alla Fondazione Nicola Trussardi, si celebra l’evento con due iniziative legate a La Terra Inquieta, mostra curata da Massimiliano Gioni (Triennale di Milano, fino al 20 agosto) che attraverso le opere di più di sessantacinque artiste e artisti provenienti da vari paesi del mondo – tra cui Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Ghana, Iraq, Libano, Marocco, Siria e Turchia – parla delle trasformazioni epocali che stanno segnando lo scenario globale e la storia contemporanea, in particolare affrontando il problema della migrazione e la crisi dei rifugiati. Oggi sarà possibile per tutti visitare La Terra Inquieta per l’intera giornata – dalle 10.30 alle 20.30 – usufruendo dell’ingresso ridotto (5,50 euro anziché 8 euro). Inoltre, alle 16, l’assessore per le Politiche sociali, Salute e Diritti di Milano, Pierfrancesco Majorino, visiterà la mostra insieme a un gruppo di persone accolte all’interno del progetto Sprar (Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati – progetto del Ministero dell’Interno) del Comune di Milano e attualmente residenti in alcune strutture gestite dalla cooperativa Farsi Prossimo. Questa speciale visita alla mostra si affianca alla giornata di “porte aperte” dei centri di accoglienza – in cui sarà possibile visitare i centri di accoglienza, parlare con gli operatori per capire il ruolo ed il funzionamento dei progetti per richiedenti asilo e rifugiati e incontrare gli ospiti – per facilitare, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, l’incontro reciproco, primo e importante passo per superare pregiudizi e paure vicendevoli e costruire insieme la buona accoglienza.