di Antonella Napoli
Dopo la morte del Mullah Omar, fondatore e leader storico dei talebani, c’è stata una lotta per il potere che era stata vinta dal Mullah Mansur. Ora, dopo la morte di quest’ultimo, le divisioni interne si sono riaperte di nuovo anche se la scelta del nuovo leader, il Mullah Hibatulá Ajunzada, sembra dare spazio ad una tregua durevole.
I talebani hanno confermato, mercoledì scorso, la morte del proprio leader, il Mullah Mansur, durante un bombardamento di un drone statunitense avvenuto sabato 21 maggio. Quasi unanimemente i talebani hanno nominato il Mullah Hibatulá Ajunzada come il prossimo successore al potere.
“L’Emirato Islamico dell’Afghanistan (come si definiscono i talebani) annuncia che il suo leader Mullah Mansur ha abbracciato il martirio lo scorso sabato in un bombardamento di un drone statunitense”, hanno assicurato gli insorti in una dichiarazione alla stampa.
Il Mullah Habitulá è un chierico e conoscitore rispettato dei testi sacri oltre ad essere stato il principale responsabile del sistema giudiziario talebano e sottotenente di Mansur. Le dichiarazioni dei talebani confermano che la sua nomina è giunta “dopo una lunga discussione”. Per quanto riguarda il secondo nella catena di comando è stato scelto Sirajudin Haqqani, che è stato il primo vice del Mullah Mansur dal momento che questo è stato nominato nel luglio 2015 dopo aver appreso della morte, due anni prima, del suo predecessore, il Mullah Omar. Sirajudin è il figlio del fondatore della rete terroristica Haqqani, Maulawi Jalaluddin Haqqani. Il nuovo sottotenente sarà, invece, il figlio del Mullah Omar, il Mullah Yaquba che ha rifiutato di guidare i talebani per la sua giovane età.
Gli insorti hanno sottolineato che il Mullah Mansur è morto in una zona di confine tra la provincia settentrionale afghana di Kandahar e la provincia pakistana di Baluchistan (sud-ovest). Fino alla comunicazione della notizia ufficiale, il Governo del Pakistan si era rifiutato di confermare la morte del capo dei talebani. Successivamente è stato il Ministro degli interni del Pakistan, Nisar Ali Khan, che ha comunicato che il drone degli Stati Uniti ha attraversato il confine e l’attacco è venuto, solo inizialmente, da fuori del territorio del Pakistan.
Il Governo di islamabad ha detto che l’attacco degli Stati Uniti, che ha portato alla morte del Mullah Mansur, è una “nuova violazione della propria sovranità”, secondo un comunicato del Ministero dell’Interno. Il Pakistan è stato uno dei principali alleati dei talebani mentre quest’ultimi hanno governavano l’Afghanistan tra il 1996 ed il 2001 e mantiene una forte influenza su di essi.
Nel mese di marzo, Il Ministro degli Esteri pakistano, Sartaj Aziz, ha riconosciuto pubblicamente che il suo Paese ha offerto un rifugio sicuro per i leader talebani afghani, dicendo che il suo Governo avrebbe subito forti pressioni dagli insorti. Nonostante la trasparenza e la buona volontà mostrata dai Governi della zona e l’ingresso, a gennaio, nel Consiglio per la Pace degli Stati Uniti e della Cina, i colloqui di pace appaiono in fase di stallo. Inoltre, il modo in cui si è verificato l’attentato a bordo del veicolo che trasportava il Mullah Mansur, nel territorio pakistano, ha generato molta confusione e possibili ritorsioni. L’ultimo round di colloqui avvenuto a Islamabad mercoledì scorso, si è concluso senza un progresso apparente.
Secondo alcuni indiscrezioni, la durezza del Mullah Mansur avrebbe causato la sua caduta. “C’è stato un accordo: siccome i talebani hanno rifiutato l’avanzamento dei negoziati, il Pakistan avrebbe collaborato nelle operazioni militari contro di essi”, ha detto l’analista Amir Rana.
I talebani che hanno spinto per la scelta del Mullah Hibatulá Ajunzada si augurano, che come il suo predecessore Mansur, possa sottomettere i dissidenti ed eliminare i propri rivali così da consolidare la propria posizione. Dadullah, che è stato fra i primi ad essere ucciso durante uno scontro a fuoco con i sostenitori di Mansur lo scorso anno è un esempio lampante delle dinamiche all’interno della società talebana. Un altro rivale, il Mullah Rassoul, creatore di una fazione dei talebani, è stato arrestato dall’esercito pakistano, anche se i suoi sostenitori continuano a combattere per salvarlo. Gli esperti ritengono che queste dispute possano probabilmente riaccendersi dopo la morte del Mullah Mansur.
Per quanto riguarda l’impatto sulla zona, la morte di Mansur “potrebbe aiutare il processo di pace, se la nuova guida consolidi valori pacifici”, secondo Rashid Ahmed, un esperto pakistano sull’argomento. D’altra la morte del Mullah Mansur potrebbe anche aprire la strada per il rafforzamento dei gruppi quali lo Stato Islamico sedicente ed il Movimento islamico dell’Uzbekistan. In ogni caso, i precedenti annunci delle morti del Mullah Omar e del Mullah Mansur avevano sollevato dei timori per una nuova ondata di attacchi. In effetti, l’avvento del Mullah Mansur è stato caratterizzato da una serie di sanguinosi attentati a Kabul, dovuti al consolidamento del potere. Gli esperti, suggeriscono, che il nuovo Capo possa invece garantire una tregua tra le fazioni.