Si è svolto a Milano, il 2 e il 3 dicembre nella sede della Fondazione Stelline, un forum sulla cooperazione internazionale allo sviluppo che ha visto a confronto politica, addetti ai lavori e società civile.
Il forum, promosso dal senatore del Partito democratico Roberto Cociancich, responsabile del Dipartimento della cooperazione e sviluppo, è stato soprattutto l’occasione per affermare la necessità di inserire in modo corretto il dibattito sulla cooperazione all’interno del quadro politico italiano e di farlo attraverso la costituzione di un solido rapporto con tutti gli attori operanti in quest’ambito, così come previsto dalla legge 125/2014.
A Milano ‘stati generali’ delle principali ong italiane. Durante l’incontro sono stati affrontati con attenzione e consapevolezza tutti gli aspetti correlati ai temi della cooperazione allo sviluppo coinvolgendo le principali Ong italiane, da Action Aid e Oxfam a Coopi, che hanno posto le più importanti questioni relative al settore ai protagonisti del mondo della politica e delle realtà aziendali più significative del nostro paese.
Tavoli tematici al lavoro per elaborare proposte. Durante la giornata di sabato, oltre all’intervento iniziale sul tema dell’Immigrazione della parlamentare Lia Quartapelle, e a quelli sul ruolo dell’Unione Europea, di Tommaso Amico di Meane e sui dati relativi alla Cooperazione di Luca De Fraia, di Action Aid, si sono animati dei tavoli tematici, otto sessioni tutte diverse tra loro, con l’obiettivo di creare dinamismo ed interazione tra tutti gli ospiti e stimolare la discussione tra i partecipanti.
Dalla cittadinanza globale alla promozione dell’equo solidale. Cittadinanza globale, ruolo della finanza all’interno della cooperazione, problematiche dell’infanzia, cambiamenti climatici, valutazione dei progetti di cooperazione, promozione del commercio equo e solidale – di cui ha parlato l’onorevole Chiara Scuvera, relatrice della legge sull’argomento – i temi affrontati durante le tavole rotonde che oltre a dibattere hanno analizzato le questioni affrontate per individuare soluzioni.
L’intervento del viceministro agli Esteri Mario Giro. La giornata di domenica, introdotta dalla vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo che ha richiamato il ruolo delle città nel creare un nuovo spazio di cooperazione internazionale sulle politiche alimentari, è stata caratterizzata dall’intervento del viceministro agli Esteri Mario Giro il quale ha sottolineato la necessità di mantenere continuità politica nella cooperazione anche nei prossimi governi. Anche Emilio Ciarlo, responsabile relazioni esterne e comunicazione dell’Agenzia italiana della cooperazione allo sviluppo ha sottolineato che il tema dovrà essere prioritaria non solo nell’Agenda del Governo ma anche in quella del Parlamento.
Le priorità della cooperazione italiana. I temi principali su cui l’azione della cooperazione italiana si sta concentrando sono la sicurezza alimentare e sviluppo rurale, cultura promotrice di sviluppo e rafforzamento dell’industria creativa, le città, la formazione della nuova generazione nella cooperazione italiana. A dare un contributo a uno sviluppo sostenibile devono concorrere anche i soggetti privati. Al riguardo Alberto Piatti di Eni ha focalizzato il suo intervento sul rapporto tra mondo profit e cooperazione, ribadendo che le risorse delle imprese non possono far altro che moltiplicare l’effetto degli interventi della cooperazione allo scopo di creare un sistema paese laddove si sta lavorando.
Dibattito acceso su codice condotta ong. Particolarmente acceso il dibattito sul codice di condotta delle ong di cui ha spiegato i contenuti Aly Faye del Ministero dell’Interno. Il forum di Milano ha rappresentato una possibilità di confronto tra i maggiori rappresentanti delle organizzazioni italiane e il Governo. “Si è alimentata una guerra artificiale – ha sottolineato Faye – Con il codice di condotta si è voluto garantire una maggiore coordinamento per una maggiore sicurezza e efficacia nel rispetto del diritto internazionale pertinente”. L’esponente del governo ha ribadito che salvare le persone in mare è un obiettivo comune e ha ricordato che “sel ‘UE ‘c’è’ allora l’Italia non può essere l’unico porto sicuro. Altri paesi devono assumersi delle responsabilità.
L’impegno della politica. Il forum si è concluso con l’impegno all’ascolto ribadito dal senatore Cociancich, in rappresentanza della politica che guarda con interesse alla cooperazione, e soprattutto con la volontà che le conclusioni scaturite dalla due giorni di Milano rappresentino la base per la costruzione di un programma più attento e concreto ai temi segnalati dalle ong per la prossima legislatura.