UNDICI pire giganti di zanne sono andate in fumo dopo che il Governo del Kenya ha dato alle fiamme la sua vasta riserva d’avorio con lo scopo di scioccare il Mondo e fermare il massacro di elefanti.Enormi nuvole bianche di fumo si sono innalzate verso il cielo mentre le fiamme continuavano ad essere alimentate da migliaia di litri di gasolio e kerosene iniettato attraverso tubi in acciaio.
di Eva Alberti, Susanna Combusti, Silvia Ricciardi, Federico Thoman (autori dell’inchiesta “Bestiario criminale”, finalisti edizione 2015 del Premio Roberto Morrione)
Ogni anno, in Africa, più di 30 mila elefanti sono uccisi illegalmente dai bracconieri. L’obiettivo di queste azioni infami sono solamente le zanne. O, in una parola, l’avorio. Considerando che di elefanti rimasti, nel continente africano, se ne contano ormai soltanto 350 mila, è abbastanza veloce il calcolo su quanti anni restino alla specie prima dell’estinzione.
UNICEF/Yemen: ogni giorno 6 bambini vengono uccisi o feriti; reclutati per combattere bambini anche di 10 anni
di Andrea Iacomini (Portavoce UNICEF)
29 marzo 2016 – Secondo il nuovo rapporto dell’UNICEF lanciato oggi sull’infanzia in Yemen (“Childhood on the Brink”), ogni giorno, in media almeno 6 bambini sono stati uccisi o feriti. L’UNICEF ha potuto verificare 1.560 gravi violazioni dei diritti dei bambini. Secondo il rapporto, solo lo scorso anno, oltre 900 bambini sono stati uccisi e oltre 1.300 feriti. Questi numeri sono quasi 7 volte superiori rispetto a quelli del 2014.
di Iran Human Rights
Continua l’incessante lavoro del boia nella Repubblica Islamica dell’Iran. Con un record di 969 persone messe a morte nel 2015, l’Iran mantiene il triste primato di Paese con il più alto numero di esecuzioni pro capite al mondo. Il 66% delle impiccagioni è stato comminato per reati di droga. Al patibolo sono finiti anche 3 rei minorenni e 19 donne. E’ quanto si può leggere nel Rapporto annuale sulla pena di morte in Iran 2015, curato da Iran Human Rights (IHR) e presentato presso la Federazione Nazionale della Stampa, a Roma, venerdì 11 marzo.
di Luca Mershed (Italians for Darfur)
Hassan al-Turabi, il leader dell’opposizione al Governo, che ha giocato un ruolo chiave nel colpo di Stato del 1989 portando al potere l’attuale presidente Hassan Omar al-Bashir e che un tempo ha ospitato Osama bin Laden, è morto sabato all’età di 84.
di Gian Mario Gillio
«Le ragioni di questo rinnovato attacco alla libertà di stampa risiedono anche nella necessità, per i regimi e per la criminalità, di garantirsi anonimato ed oscurità». La nostra intervista a Giuseppe (Beppe) Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi).
di Tavola della Pace
A conclusione del Seminario “Conoscere e spiegare le guerre dei nostri giorni” (Zugliano, 20 febbraio) è stato presentato un appello ai cittadini, agli educatori e a tutti i responsabili della politica. “Ogni giorno una strage. Non possiamo continuare a fare come se nulla fosse. Il tempo di reagire è ora!”
Aderisci anche tu! Aiutaci ad aprire un grande dialogo sulla guerra e sulla violenza, su come fare a fermarle, come impedirne di nuove, come soccorrere e proteggere le vittime. Organizziamo assieme una grande Marcia della Pace e della Fraternità. Il 9 ottobre 2016. Da Perugia ad Assisi.
Ci saranno Amnesty International Italia, l’Associazione Antigone, Cild, la Federazione nazionale della stampa italiana, Articolo21, l’Usigrai, la Tavola della Pace e altre associazioni della rete Illuminare le periferie. Insieme chiederanno “Verità per Giulio Regeni” dando seguito alla mobilitazione partita dopo la misteriosa morte del giovane ricercatore e proseguendo nell’impegno assunto fin dai primi giorni della complicata vicenda.
di Giuseppe Giulietti
Giulio Regeni era una spia? Da qualche giorno l’ipotesi circola nelle redazioni, finisce negli articoli, viene ripresa da radio e tv, alimenta il dibattito, risuona nelle case degli italiani. Le smentite, immediate e puntuali, arrivano con lentezza, quasi non fossero gradite. Giulio Regeni, durante il suo soggiorno londinese, aveva collaborato e scritto qualche pezzo anche per un’agenzia fondata da un’ex dirigente della Casa Bianca, coinvolto nello scandalo Watergate; agenzia alla quale collaboravano con studi, ricerche ed inchieste, diversi docenti dell’Università di Oxford.
di Alessandra Tarquini
In questi giorni mi sono trovata a leggere alcuni articoli sulla meglio gioventù del nostro paese. Pezzi purtroppo nati dalla terribile notizia della morte di un ricercatore, Giulio Regeni, in Egitto. Ho ragionato su questa meglio gioventù, ho sentito alcuni sospirare e dire “era in Egitto perché l’Italia non offre più nulla ai nostri talenti e li lascia scappare via”. Non credo sia cosi. Credo invece che Giulio fosse esattamente nel posto dove voleva essere. Dove aveva scelto di andare, dove erano necessario stare per fare ricerca, per continuare i suoi studi che avevano come oggetto l’Egitto.